NEONISIDINA*12CPR
6,40€ Il prezzo originale era: 6,40€.1,92€Il prezzo attuale รจ: 1,92€.

1 compressa contiene: principi attivi: acido acetilsalicilico 250 mg, paracetamolo 200 mg, caffeina 25 mg. Per gli eccipienti vedere sez. 6.1
Eccipienti
Amido di mais, lattosio, acido stearico.
Indicazioni terapeutiche
Trattamento sintomatico di mal di testa, nevralgie, mal di denti, dolori mestruali, dolori articolari, stati febbrili e sindromi da raffreddamento.
Controindicazioni/Effetti indesiderati
Ipersensibilitร al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. I prodotti a base di paracetamolo sono controindicati nei pazienti con manifesta insufficienza della glucosio-6-fosfato deidrogenasi ed in quelli affetti da grave anemia emolitica. Grave insufficienza epatocellulare. Neo-Nisidina non dovrebbe essere usata in caso di ulcera gastrica o duodenale attiva, in pazienti con tendenza accertata alle emorragie (p. es. emofilia) o che presentino ipersensibilitร ai salicilati o al paracetamolo o ad altri componenti del prodotto. Pazienti asmatici. Dose > 100 mg/die di acido acetilsalicilico durante il terzo trimestre di gravidanza. Lโuso di questo medicinale รจ controindicato nei bambini e nei ragazzi di etร inferiore a sedici anni. Per il rischio di sindrome di Reye, Neo-Nisidina non dovrebbe comunque essere usato nei bambini e negli adolescenti colpiti da varicella o da influenza. Per la presenza di caffeina, non somministrare ai bambini e ai ragazzi di etร inferiore a sedici anni.
Posologia
Adulti: da 1 a 4 compresse al giorno. Lโassunzione per via orale deve avvenire a stomaco pieno. Non superare le dosi consigliate, in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati.
Conservazione
Nessuna.
Avvertenze
Questa specialitร medicinale non deve essere utilizzata nei bambini e nei ragazzi di etร inferiore a sedici anni (vedi controindicazioni); i soggetti di etร superiore ai 70 anni di etร , soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico. Dopo tre giorni di impiego alla dose massima o dopo 5-7 giorni di impiego continuativo senza risultati, consultare il medico. Se il dolore o la febbre persistono o peggiorano, se si manifestano sintomi nuovi o se sono presenti arrossamenti o gonfiori, si dovrebbe consultare un medico perchรฉ questi potrebbero essere segni di un aggravamento della patologia in atto. Somministrare con cautela in soggetti con insufficienza renale od epatica. Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poichรฉ se il paracetamolo รจ assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse. Inoltre, prima di associare qualsiasi altro farmaco contattare il medico. Vedere anche la voce โInterazioniโ. Inoltre va consultato il medico da parte di pazienti con deficit della glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, disturbi gastrici o intestinali cronici o ricorrenti, o compromessa funzionalitร renale, asma, rinite allergica e polipi nasali, ipersensibilitร ai farmaci antinfiammatori non steroidei, disfunzione epatica (es. dovuta ad abuso cronico di alcool, epatite), sindrome di Gilbert, donne in stato di gravidanza. Dosi elevate o prolungate del prodotto possono provocare una epatopatia ad alto rischio ed alterazioni a carico del rene e del sangue anche gravi. In caso di affezioni virali, quali influenza o varicella, consultare il medico prima di somministrare il prodotto ai ragazzi; se durante il trattamento compaiono vomito prolungato e profonda sonnolenza, interrompere la somministrazione. ร sconsigliato lโuso del prodotto se il paziente รจ in trattamento con altri antinfiammatori. Nei rari casi di reazione allergiche la somministrazione deve essere sospesa. Medicinale contenente lattosio quindi non รจ adatto per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio. Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
Interazioni
Il farmaco puรฒ interagire con anticoagulanti, uricosurici, sulfaniluree ipoglicemizzanti. Lโimpiego pre-operatorio puรฒ ostacolare lโemostasi intraoperatoria. Lโacido acetilsalicilico, uno dei componenti di Neo-Nisidina, puรฒ potenziare lโeffetto degli anticoagulanti (p. es. derivati della cumarina e dellโeparina). Puรฒ inoltre aumentare il rischio di effetti collaterali gastrointestinali, quando somministrato contemporaneamente a farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) o a corticosteroidi. Lโeffetto degli agenti ipoglicemizzanti e la tossicitร del metotrexato possono risultare aumentati dalla somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico. Neo-Nisidina puรฒ diminuire lโeffetto natriuretico dello spironolattone e inibire lโeffetto degli agenti uricosurici (p. es. probenecid, sulfinpirazone). I pazienti in trattamento con rifampicina, cimetidina, o con farmaci antiepilettici quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina devono usare il paracetamolo con estrema cautela e solo sotto stretto controllo medico. La somministrazione di paracetamolo puรฒ interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dellโacido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi). Farmaci che rallentano lo svuotamento gastrico, come per esempio con la propantelina, riducono la velocitร di assorbimento del paracetamolo e ne ritardano lโinsorgenza dell’effetto. Farmaci invece che accelerano lo svuotamento gastrico, come la metoclopramide, portano ad un aumento della velocitร di assorbimento. Lโassociazione del paracetamolo con cloramfenicolo puรฒ prolungare lโemivita del cloramfenicolo, aumentandone il rischio di tossicitร . Non รจ stato possibile valutare la rilevanza clinica delle interazioni fra paracetamolo e warfarin e con i derivati della cumarina. Pertanto, lโuso prolungato di paracetamolo in pazienti in trattamento con anticoagulanti orali รจ consigliabile soltanto sotto controllo medico. Lโuso concomitante di paracetamolo e di AZT (zidovudina) potenzia il rischio di neutropenia indotta da questโultimo. Pertato, si dovrebbe assumere Neo-Nisidina insieme ad AZT soltanto sotto controllo del medico. La caffeina puรฒ antangonizzare lโeffetto sedativo di diversi farmaci (es. barbiturici, antistaminici). Puรฒ anche aumentare lโeffetto di tachicardia provocato da altri medicinali (es. simpaticomimetici, tiroxina). I contraccettivi orali, la cimetidina e il disulfiram, rallentano il metabolismo della caffeina nel fegato, i barbiturici ed il fumo lo aumentano. La caffeina riduce la escrezione della teofillina. La somministrazione concomitante di analgesici non aumenta il rischio che si sviluppi dipendenza. La somministrazione di antibiotici chinolonici puรฒ ritardare la eliminazione della caffeina.
Effetti indesiderati
Vedere anche la sezione 4.9. Lโacido acetilsalicilico puรฒ provocare disturbi epigastrici, nausea, vomito, ulcere gastroduodenali e gastrite erosiva che puรฒ portare a sanguinamento gastrointestinale grave. Tali effetti sono piรน probabilmente correlati alle dosi alte sebbene possano manifestarsi anche a basse dosi. Quando si usano prodotti contenenti acido acetilsalicilico per periodi prolungati, puรฒ verificarsi anemia da carenza di ferro a causa del ripetersi di sanguinamenti nel tratto digerente. Per la presenza di acido acetilsalicilico possono manifestarsi anche disturbi otovestibolari (ronzii, ecc.), vertigini, fenomeni emorragici (epistassi, gengivorragia, ecc.), prolungamento della gravidanza e del travaglio e riduzione della conta piastrinica. Occasionalmente, possono manifestarsi reazioni allergiche (broncocostrizione, reazioni cutanee). Con lโuso di paracetamolo sono state segnalate reazioni cutanee di vario tipo e gravitร inclusi rari casi di eruzioni cutanee su base allergica e casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica. Sono state segnalate reazioni di ipersensibilitร quali ad esempio angioedema, edema alla laringe, shock anafilattico. Inoltre sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi, pancitopenia, alterazioni della funzionalitร epatica ed epatiti, alterazioni a carico del rene (insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria), reazioni gastrointestinali e vertigini. In casi di iperdosaggio, per la presenza di paracetamolo, si puรฒ provocare citolisi epatica, che puรฒ evolvere verso la necrosi massiva e irreversibile. La caffeina รจ uno stimolante del SNC e puรฒ causare agitazione, insonnia, tremore, sintomi dispeptici e tachicardia. Per la presenza di caffeina, in caso di sovradosaggio, si puรฒ verificare una sindrome di iperstimolazione con eccitazione, insonnia, ronzii, tremore muscolare, nausea, vomito, aumento della diuresi, tachicardia, extrasistolia, scotoma.
Sovradosaggio
Sintomi: Lโingestione di dosi eccessive di paracetamolo puรฒ provocare dopo 24-48 ore segni di tossicitร identificabile in disfunzione epatica dovuta alla necrosi delle cellule epatiche fino al coma epatico, anche con esito fatale. Indipendentemente da questi fenomeni sono state descritte anche lesioni renali dovute a necrosi dei tubuli. I sintomi dellโintossicazione da paracetamolo si manifestano in diverse fasi. Nella prima fase (1ยฐ giorno) i segni sono nausea, vomito, sudorazione, sonnolenza e una sensazione generale di malessere. Dopo un temporaneo miglioramento soggettivo, nella seconda fase (il terzo o quarto giorno) tendono a comparire un considerevole aumento dei valori della transaminasi, ittero, disturbi della coagulazione, ipoglicemia con possibile passaggio al coma epatico. I sintomi della tossicitร da moderata ad acuta dellโacido acetilsalicilico sono: iperventilazione, tinnito, nausea, vomito, alterazione della vista e dellโudito, vertigini e stati confusionali. In caso di avvelenamento grave si possono osservare delirio, tremore, convulsioni, dispnea, sudorazione, sanguinamenti, disidratazione, disturbi dellโequilibrio acido-basico e della composizione elettrolitica del plasma, ipertermia e coma. I primi sintomi di un sovradosaggio acuto da caffeina sono normalmente tremore e agitazione. Questi sono seguiti da nausea, vomito, tachicardia e confusione. I sintomi causati da una grave intossicazione possono essere delirio, crisi, tachicardia sopraventricolare e ventricolare, ipocalemia e iperglicemia. Terapia: Il trattamento dovrebbe iniziare con le normali terapie (p. es. carbone attivo, lavanda gastrica). Il trattamento del sovradosaggio da acido acetilsalicilico consiste principalmente in misure per aumentarne lโeliminazione tramite diuresi alcalina forzata e per ristabilire lโequilibrio acido-basico ed elettrolitico. Si possono somministrare infusioni di soluzioni di bicarbonato di sodio e di cloruro di potassio. Il metabolita citotossico del paracetamolo puรฒ essere neutralizzato se possibile nelle prime 8-12 ore dallโintossicazione tramite somministrazione endovenosa di farmaci donatori del gruppo SH, quali lโacetilcisteina che dovrebbe essere utilizzata ai primi sintomi dell’intossicazione. ร raccomandabile effettuare test seriali della concentrazione plasmatica di paracetamolo e della funzione epatica. La concentrazione plasmatica sia di acido acetilsalicilico che di paracetamolo puรฒ essere ridotta con la dialisi.
Gravidanza e allattamento
Gravidanza: Basse dosi di acido acetilsalicilico (fino a 100 mg/die): Gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico. Dosi di 100-500 mg/die di acido acetilsalicilico: Ci sono insufficienti dati clinici relativi allโuso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio. Dosi di 500 mg/die e oltre di acido acetilsalicilico: Lโinibizione della sintesi di prostaglandine puรฒ interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo lโuso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi di gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dellโ1%, fino a circa lโ1,5%. Eโ stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalitร embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, รจ stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, lโacido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se lโacido acetilsalicilico รจ usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piรน basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicitร cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puรฒ progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puรฒ occorrere anche a dosi molto basse;inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, lโacido acetilsalicilico alle dosi > 100 mg/die รจ controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. La prolungata assunzione di elevate quantitร di caffeina puรฒ indurre lโaborto spontaneo o la nascita prematura. Allattamento: Il paracetamolo e i salicilati vengono escreti nel latte materno. Anche la caffeina รจ escreta nel latte materno e puรฒ influenzare lo stato ed il comportamento del bambino. Se, durante lโallattamento, รจ necessaria una terapia regolare con dosi piรน elevate di acido acetilsalicilico, si dovrebbe prendere in considerazione lo svezzamento.
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